Fin dall’antichità, l’uomo è stato affascinato dalla natura e dall’ignoto. Il serpente, una linea vivente che può assumere qualsiasi forma: la sua immagine ha attraversato le culture come un potente simbolo sia di sensualità creativa che di malvagità diabolica. Nel corso delle generazioni è stato incorporato nelle leggende, venerato nelle civiltà di tutto il mondo, studiato per il suo mistero e citato in tutte le culture, dimostrando di essere una figura iconica duratura con un immenso potere intriso nel suo simbolo.
Il serpente nelle varie culture
Il serpente è stato per secoli un potente simbolo di trasformazione e rinnovamento, con prove che indicano la sua venerata presenza nelle culture di tutto il mondo fin da molto prima dell’epoca romana o del Medioevo. Le civiltà antiche spesso collegavano la natura rinnovatrice di questa creatura, in relazione ai cicli di muta regolari, all’immortalità e alla rigenerazione: un’eterna rinascita in grado di riflettersi in molte delle credenze spirituali.
Fin dall’antichità, i rettili sono stati venerati per il loro profondo simbolismo. Nella cultura egizia, il serpente veniva utilizzato per simboleggiare la magnificenza e il rispetto e adornava il copricapo di figure importanti come espressione di supremazia. Allo stesso modo, nell’America precolombiana, si adorava Quetzalcóatl, una divinità composta da due animali un uccello e un serpente.
Il simbolismo lo ritroviamo anche nelle civiltà europee. Ad esempio, i Greci consideravano il serpente come un connubio di positività e negatività, a testimonianza di questo vi è l’affresco che raffigura Ercole che combatte contro i serpenti, nella Casa dei venti a Pompei. I Romani collegavano i serpenti ad Esculapio, la divinità collegata alla medicina.
La dualità del serpente la ritroviamo sia negli inferi che nella luce, un ambivalenza che fu presto mutata dalla religione cristiana in favore della sola componente negativa. Un’interpretazione che taluni considerano evoluzione e altri un’involuzione, nell’antichità Mosè quando innalza il serpente domanda a Dio di essere a sua volta innalzato, secoli dopo lo stesso simbolo assume la forma del peccato e rappresenta l’incarnazione del male.
Il serpente negli stemmi tra le aziende e la cultura di Milano
La figura del serpente la si ritrova anche negli stemmi di aziende, casati nobiliari e anche in quello dell’Università Popolare di Milano. In milanese il serpente è conosciuto attraverso l’espressione dialettale: “El bissun”, ovvero il biscione. Un simbolo che riaffiora in diverse parti della città, lo ritroviamo nel logo di diverse aziende come la Fininvest, nello stemma dell’Alfa Romeo, nello stemma dei Visconti e nel logo dell’Università Popolare di Milano. Un connubio tra simbolismo e storia volto a sottolineare l’intrinseca appartenenza al territorio e alla sua cultura dove riaffiora il mito e la leggenda.